Le vostre storie

 

Il sole finto di Enza Ragusa

Un lupetto viveva in una tana calda e sicura che la mamma aveva preparato per lui e i suoi due fratellini. La tana era ben nascosta fra le foglie di edera e la luce che filtrava dall'esterno aveva il colore del bosco, del sole e, a tratti, del cielo di primavera.

Lupetto era molto felice e amava tra-scorrere il suo tempo con i fratel-lini:era bello strusciare le pellicce quando si rotolavano in interminabili capitomboli o giocare a mordersi le code con i loro piccoli dentini.

Lo spazio era poco, ma i lupetti erano piccoli e per loro tutto il mondo era lì. A sera la mamma li spingeva in fondo alla tana, aspettava che fossero tutti raggomitolati l'uno sull'altro, leccava un po' le loro testoline e si distendeva accanto a loro. Che bel calduccio che faceva!

Quando si addormentavano la mamma si alzava e, piano piano, usciva per cercare qualcosa da mangiare. Loro non si accorgevano di niente e al mattino, aprendo gli occhietti, trovavano la loro mamma pronta a sfamarli. Una stiracchiatina sulle zampe posteriori e poi su quelle anteriori così da distendere bene tutta la schiena su fino alla punta della coda e i lupetti erano pronti per iniziare la giornata.

Il tempo passava, le giornate erano sempre più lunghe. I lupetti crescevano, i dentini diventavano sempre più forti, i musetti bianchi si scurivano e il mantello diventava più grigio. La pancia e le orecchie, però, rimanevano bianche.

Lupetto era il più vivace di tutti, sempre affamato e in movimento e, in verità, anche un po' prepotente. Ma era tanto dolce e tenero e per questo la mamma non lo rimproverava quasi mai. Al mattino si svegliava per primo e chiamava i suoi fratelli facendoli rotolare col muso.

Una mattina Lupetto si svegliò prima del solito e vide che fuori c'era tanta luce.Timidamente si avvicinò all'uscio della tana ed infilò il musetto tra le foglie. La luce proveniva da un grande cerchio posto tanto in alto che per guardarlo doveva quasi rovesciare il capo all'indietro. Esitò un po', la mamma diceva sempre di non uscire senza di lei dalla tana. Lupetto sporse un po' il musetto, tirò fuori la zampetta e subito dopo l'altra. Non voleva disobbedire ma non resisteva alla curiosità...

fine della prima parte

 

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